Nato nel 2012, Rad’Art Project è un ambito progettuale dedicato al sostegno della ricerca artistica contemporanea, arti visive e ricerca sonora, attraverso un programma di interscambio di residenze d’artista a livello internazionale.
Il Progetto Rad’Art è uno spazio aperto, al quale si può accedere liberamente, in un qualunque momento della residenza, per seguire il processo di lavoro messo in atto dall’artista durante il suo passaggio.
In questo modo si intendono favorire momenti di incontro e occasioni di scambio artistico e culturale e stabilire una relazione con il territorio di accoglienza, inteso, quest’ultimo, come un insieme strutturato, articolato e complesso, costituito dal patrimonio materiale ed immateriale, ambiente, cultura e comunità di abitanti.
L’artista residente è caldamente invitato a cercare il coinvolgimento degli abitanti, che potranno partecipare nel percorso creativo e al processo di lavoro messo in atto durante il suo soggiorno.
Presso lo Spazio Rad'art è attivo anche il CeDR’A, un Centro di Documentazione dedicato ai dossier d’artista e che promuove attività di documentazione, informazione, consulenza, sperimentazione e ricerca.
Il CeDR’A è visitabile su appuntamento, in coincidenza con gli eventi in programma o durante il periodo di residenza degli artisti.
Il Convent de les Arts, recentemente riabilitato, ha attivato un progetto artistico dedito all’accoglienza di artisti in residenza, a livello internazionale.
Il progetto, nato da un’iniziativa del Comune di Alcover (Catalogna), il Convent de les Arts e l’Associazione artéco, intende sostenere la ricerca artistica contemporanea attraverso il consolidamento di un centro d’arte dedito all’accoglienza e caratterizzato dal passaggio di artisti residenti.
Il fatto di risiedere, che ben si addice allo spirito dell’edificio che fu convento, può favorire l’interazione tra la pratica artistica, in tutti i suoi ambiti creativi, ed il territorio di accoglienza, in questo particolare caso, la Catalogna, come ambito culturale generale, ed il Comune di Alcover, con il proprio ambito culturale locale.
L’Archivio Fotografico del 9cento è un racconto visivo su Gambettola (FC). Un viaggio tra gli album di famiglia e le raccolte fotografiche pubbliche e private dalla fine del ‘800 fino agli anni ’70 del 9cento.
Questo viaggio per immagini fotografiche si snoda a partire dalle fotografie commissionate dalle varie Amministrazioni comunali, succedutesi dal secondo dopoguerra fino alla fine del secolo XX (circa 700 fotografie). Altrettante foto (più un certo numero di negativi e diapositive) sono state prodotte dai ‘fotografi della biblioteca’ nel corso degli anni ottanta del secolo scorso.
Attinge inoltre dalla fotografia sociale e pubblica, conservata dalle associazioni e da alcuni preziosi documentaristi e collezionisti privati e infine da quella la fotografia famigliare, che ha però una indubbia valenza pubblica, quando racconta abitudini di vita e offre scorci di paese e di territorio.
La documentazione digitalizzata contenuta nell’Archivio fotografico del 9cento è custodita presso la Biblioteca Federico Fellini ed è disponibile alla pubblica consultazione. Gli originali fotografici sono ritornati ai legittimi proprietari, debitamente catalogati, dando origine ad un archivio a soggetto fotografico diffuso.
